Odore di chiuso

E’ passato molto tempo dall’ultima volta che ho scritto.
Non c’e’ un vero motivo, a parte la pigrizia.
Probabilmente mi sono abituato a vivere qui e guardo con meno stupore quello che mi circonda, assuefatto.
E anche il lavoro ripetitivo e che assorbe molto tempo, non aiuta.
Infine, dopo un senso di fatica nei confronti di questa città, ho ritrovato un po’ di equilibrio nel mio rapporto con il Giappone.

Una delle cose positive e’ che ho ripreso a scattare in giro, con piacere.
E’ circa due anni che fotografo la città, in particolare architettura, utilizzando sempre lo stesso obiettivo.
Una piccola sfida, visto che ho scelto di montare una lente che questo con genere di fotografia c’entra molto poco.
Ultimamente sto’ riguardando quello che ho fatto e, forse, tutta questa marea di foto inizia ad avere un senso. Forse.

Nel frattempo inizio a togliere le ragnatele da questo posto, apro le finestre e cambio l’aria.


7 commenti on “Odore di chiuso”

  1. Dee Mo ha detto:

    ah, ecco, appunto. Grazie.

  2. Lorenzo Barassi ha detto:

    ahi, prima bacchettata. vabe’ mi pare giusto…

  3. Azabu ha detto:

    A Kawasaki ci ho vissuto per un breve periodo. Bella città, un po’ frammentata forse. Hai un blog o simile dove pubblichi le tue foto?

  4. Azabu ha detto:

    Ok, ho visto i link ad istagram nella barra a destra 😉

  5. Don Camilla ha detto:

    Aaaaaaaaalleluia!

  6. Don Camilla ha detto:

    Comunque condivido, ci siamo assuefatti.
    Giusto ieri, stavo seduta tranquillatranquilla in una sala d’attesa. Alzo lo sguardo e vedo un’immagine di tre persone riflessa nella vetrata. Una signora in Kimono con tanto di Parrucco, una gaijin “enorme” con la mascherina bianca, un anziano e serio signore con in testa la cuffia giallissima di Pikachu. Ovviamente la gaijin ero io, e se non fosse stato per il riflesso non avrei neppure percepito “i personaggi”.


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